Over the town (Chagall 1918) |
Il colloquio clinico è una tecnica di osservazione
e di studio del comportamento umano utile per raccogliere informazioni (fine
diagnostico), motivare (fine terapeutico) ed informare (orientamento)
(Canestrari R., Godino A. Trattato di Psicologia, Clueb, Bologna, 2002).
Esso prevede un’ interazione tra almeno due persone di cui una portatrice di
sofferenza e bisognosa di aiuto e l’altra un professionista
competente che grazie ad una teoria della tecnica sia in grado di aiutarla.
Con il passaggio dalla cibernetica di primo ordine
alla cibernetica di secondo ordine e l’adozione di un approccio scientifico
ispirato alla complessità, la posizione dello psicologo all’interno di tale processo
è mutato significativamente nel corso del tempo. Grazie alla diffusione
dell’epistemologia costruttivista (dagli anni ’50 in poi), infatti, il clinico
non resta più fuori dal campo di osservazione, assumendo una posizione
“esterna” e neutrale rispetto ad una realtà vista come “oggettiva”, ma
partecipa attivamente nella costruzione e descrizione della situazione di cui
fa parte, osservando il sistema ed auto-osservandosi (Madonna G. La
psicoterapia attraverso Bateson. Bollati Borringhieri, Torino, 2003).
Diventa così fondamentale nella pratica clinica l’attenzione che lo psicologo
deve prestare al proprio modo di costruire la realtà, riconoscendo sempre
l’esistenza di una molteplicità di punti di vista e valutando gli effetti che i
propri interventi hanno sul sistema con cui interagisce.
IL COLLOQUIO CLINICO CON LA COPPIA
L’inevitabile partecipazione del clinico, con le
sue premesse epistemologiche e le sue emozioni, nella co-costruzione del
colloquio clinico e, più in generale, del processo terapeutico appare di
un’evidenza lampante nell’incontro con le coppie. Quest’ultime, infatti,
tendono a definirsi al loro interno e con il mondo esterno in relazione ad un terzo, incluso o escluso
(famiglia d’origine, figli, amici, terapeuta, ecc.) che, in caso di conflitto
tra i due, si trova ad essere triangolato.
Lo studio dei sistemi familiari nel tempo ha,
infatti, evidenziato che l’unità minima interattiva della famiglia non è la
diade ma la triade; anche quando una coppia è senza figli, ad esempio, nella
loro relazione sono in qualche modo presenti i genitori di almeno uno dei due
partner, se non fisicamente almeno nel ricordo e nel mito; oppure, in forma
fantasmatica, i figli mai avuti (desiderati o meno) che finiscono anche per
condizionare il comportamento sessuale ed affettivo della coppia (Loriedo C.,
Picardi A. Dalla teoria generale dei sistemi alla teoria dell’attaccamento.
Franco Angeli, Milano, 2000).
Quando LA coppia si rivolge ad uno psicologo
Cio’ che conduce una coppia a richiedere un
intervento psicologico, sia per una breve consulenza che per un lungo percorso
terapeutico, è solitamente una crisi che la sta attraversando. I motivi
espliciti possono essere molteplici (sintomi di uno dei due, tradimenti,
problemi con le famiglie d’origine, ecc), tuttavia, ciò che mi è apparso
evidente dalla mia pratica clinica e che mi sembra accomuni la maggior parte
dei casi incontrati è che spesso, in questi momenti critici, i membri della
coppia si stiano confrontando con possibili cambiamenti del patto
coniugale che li ha tenuti insieme sino a quel momento. Ciò che inizialmente,
infatti, aveva portato i due ad incontrarsi, ad innamorarsi e legarsi
(desideri, aspettative, bisogni, ecc..) può non essere più valido in altre fasi
del ciclo di vita e richiedere dei cambiamenti per adattarsi a nuove situazioni
e condizioni non presenti prima (ad es. nascita dei figli, morte di un
genitore, ecc). Se una coppia non è in grado di fronteggiare questi e gli altri
inevitabili cambiamenti che le varie fasi del ciclo di vita impongono e
si dimostra incapace di modificare il patto sottostante che li lega è facile
che si arrivi alla rottura. La flessibilità e la capacità di adattamento di
ciascun partner risultano pertanto fattori predittivi per la durata del legame
(F. Walsh, Coppie sane e coppie disfunzionali: quale differenza. Trad.
it. Andolfi M., La crisi della coppia, Cortina Editore, Milano, 1999)
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